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VOLONTARIATO IN ROSA A BERGAMO
Venerdì, 18 Maggio 2018
Da qualche anno si è costituto nel Consolato di Bergamo il Gruppo Maestre, del quale mi è stato affidato il coordinamento. Gruppo che si è assunto il compito di favorire la socializzazione e proporre iniziative su temi di comune interesse, soprattutto di aiuto agli altri, in aggiunta ai normali impegni nel Consolato. L’iniziativa è stata apprezzata ed ha visto diverse occasioni di incontro, anche in collaborazione con altre associazioni. Venerdì 18 maggio, insieme al Gruppo UNCI Donne, abbiamo organizzato un convegno sul tema “Volontariato in rosa a Bergamo”, presso il Palazzo del Monte, messo a disposizione dal cav. Domenico Bosatelli, patron di Gewiss. Tre autorevoli relatrici: Chiara Roncelli, area comunicazione del Centro Servizi Volontariato di Bergamo, l’on. Elena Carnevali e Maria Carolina Marchesi, assessore alle politiche sociali del Comune di Bergamo; moderatore Andrea Valesini, caporedattore de L’Eco di Bergamo.
Dopo i saluti di benvenuto e ringraziamenti da parte del console Luigi Pedrini, ho sintetizzato le motivazioni della scelta di questo tema. “Stasera siamo qui per concludere un ciclo iniziato lo scorso anno parlando di donne del passato che avevano fatto la nostra storia, per raccogliere altre belle storie di volontariato di donne del nostro tempo, nel nostro territorio, per far maturare riflessioni. Desideriamo rendere omaggio a tutte quelle donne che per rendersi utili agli altri e alla comunità riescono a conciliare vita familiare e vita sociale, con grandi sacrifici e abilità organizzativa. Sappiamo che chi fa volontariato non ha bisogno di visibilità ma, in questa serata vogliamo ringraziare tutte quelle donne, ma anche gli uomini, dal cuore grande che fanno parte di questa enorme galassia che è il volontariato del nostro territorio”.
Bergamo e provincia è terra di volontariato per eccellenza afferma Andrea Valesini introducendo la serata e presentando le relatrici. Gli ultimi dati disponibili parlano di oltre centomila volontari impegnati nei vari ambiti del nostro tessuto sociale.
Chiara Roncelli racconta tre belle storie di volontarie bergamasche. Zaira, che dentro il volontariato ha trovato un nuovo senso per la propria vita. Dopo un divorzio e senza figli, entra in contatto con l’associazione l’Aquilone che accoglie temporaneamente minori allontanati dalle famiglie di origine. Questa occasione le consente di dedicare tempo, attenzione e cure a questi ragazzi, condividendo con loro semplici momenti di vita familiare.
Alessia, studentessa di 24 anni, che ha scelto di fare volontariato in modo “episodico”, prima nell’ottobre 2014 a Castelletto d’Orba, un piccolo paese in provincia di Alessandria durante l’emergenza fango, poi facendo la volontaria per EXPO. Infine Helene che nel 1992, raggiunta la pensione, convoglia le tante energie di cui dispone verso i più bisognosi, realizzando un sogno custodito nel cassetto, cioè quello di aiutare i bambini orfani. Decide di recarsi in India a conoscere una ragazzina che aveva adottato a distanza. Entra in contatto con Madre Teresa di Calcutta che le suggerisce una via: non sradicare i bambini dal proprio contesto ma offrire gli strumenti per costruire il loro futuro. Helene attiva le prime adozioni a distanza contattando qualche amico. Nel giro di pochi anni i bambini adottati sono diventati 1.000 e ben presto nasce l’associazione Missione Calcutta. Helene oggi ha 82 anni, è instancabile, lavora senza sosta, sempre pronta, sorridente, disponibile e pensa solo ai suoi bambini.
Vengono forniti alcuni dati statistici sul volontariato a livello nazionale: 5,5 milioni di volontari, di cui il 51% è donna, con una forte presenza di over 50.
L’on. Elena Carnevali, bergamasca, relatrice della legge 112/2016, nota come “Dopo di Noi”, che prevede interventi pubblici per disabili gravi, privi del sostegno familiare, garantendo loro assistenza morale e materiale dignitosa per l’intera vita, segnala che molti politici provengono proprio dal mondo del volontariato. Lei stessa ne ha fatto parte. Intervenendo, pone alcune riflessioni sul volontariato femminile: negli ultimi decenni le donne di tutte le età hanno ottenuto risultati migliori degli uomini in vari settori, di pari passo con l’aumento del loro numero nel volontariato. Le donne sono più presenti nelle associazioni di volontariato a sfondo religioso, in quelle con carattere politico o che si occupano di tutela dei diritti e di difesa di beni collettivi.
Nelle cariche dirigenziali si ha, tuttavia, una prevalenza maschile: su tre presidenti solo uno è donna. Vari fattori influenzano questa situazione: i carichi familiari a volte non rendono possibili altri oneri, la non propensione alla carriera, tempi poco compatibili con le esigenze del lavoro di cura in famiglia.
L’assessore Maria Carolina Marchesi porta esempi di associazioni di volontariato al femminile presenti sul nostro territorio, soffermandosi in primis sul “Consiglio delle Donne” un organismo a partecipazione al femminile istituito dal Consiglio Comunale nel 1996. Ha lo scopo di incidere sulle scelte amministrative guardando alle problematiche con “occhi di donna”. Nell’aprile 1999 è nata l’Associazione “Aiuto Donna - Uscire dalla violenza” con 18 socie fondatrici, unite da una sensibilità comune e un percorso di formazione sul problema del maltrattamento fisico, psichico, sessuale ed economico esercitato sulle donne. Fornisce dati sul volontariato dei giovani che, in virtù del fatto che la loro vita è in divenire, spesso scelgono forme di volontariato “episodico”. Oggi i giovani sono alla ricerca di esperienze: fanno tante cose, ma faticano a metterle in relazione tra loro dentro un progetto di vita. Queste esperienze, se ben costruite, diventano occasione di mettersi in relazione con il territorio, le persone, i bisogni, le questioni e di rapportarsi con il mondo che li circonda. A questo proposito, porta l’esempio di un progetto nato lo scorso anno chiamato BG+: accoglie ragazzi e ragazze che desiderano fare un’esperienza a contatto con la natura nel periodo estivo presso l’Orto botanico di Città Alta e l’ex convento di Astino. Studi specialistici ci dicono che fare volontariato aiuta le persone ad invecchiare in modo attivo.
C’è la consapevolezza che sostenere gli altri e donare il proprio impegno non produce bene solo per gli altri ma anche per sé: chiede sforzo e responsabilità, ma restituisce molto in termini di esperienza umana arricchita sul piano culturale, sociale e spirituale. Il volontariato offre l’occasione di costruire un rapporto tra persone anziane e giovani, mettendo al centro le risorse personali degli anziani e le loro esperienze da trasmettere alle nuove generazioni.
Al termine dell’incontro il console Luigi Pedrini e il vice console regionale Battista Chiesa hanno premiato la signora Mdl cav. Giovanna Terzi Bosatelli - past-president di Soroptimist Italia, sezione di Bergamo - per la sua intensa attività di volontariato in ambito sociale attuando importanti progetti a supporto di anziani e persone bisognose.
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