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L’8 MARZO DELLE MAESTRE A ROMA E NEL LAZIO

LA GIORNATA INTERNAZIONALE DELLA DONNA

Le Maestre e i Maestri del Consolato Metropolitano di Roma e dei Consolati Provinciali di Frosinone, Rieti e Viterbo hanno celebrato la Giornata Internazionale della donna ripercorrendo le tappe storiche delle conquiste femminili.

Le donne sono i motori del cambiamento, interpreti di valori universali su cui poggia l’intera comunità e alla base del rispetto e della valorizzazione della persona.

“Tutti gli esseri umani nascono liberi ed uguali in dignità e diritti”

Art.1 della Dichiarazione Universale dei Diritti dell’Uomo

Le Maestre e i Maestri del Consolato Metropolitano di Roma e dei Consolati Provinciali di Frosinone, Rieti e Viterbo hanno celebrato la Giornata Internazionale della donna ripercorrendo le tappe storiche delle conquiste femminili con riflessioni e auspici di cambiamento.

È la breve sintesi dei tanti scritti pervenuti alla Commissione Realtà Femminile nella Famiglia Magistrale.

È stato ricordato quanta strada le donne hanno percorso e quanta ne resta da fare per vedersi riconoscere i propri diritti e per superare gli stereotipi di genere; l’ultimo rapporto Censis   evidenzia i gap occupazionali e salariali tra uomini e donne, le alte percentuali di dimissioni e di Part time involontari di coloro che con un welfare insufficiente non riescono a conciliare il lavoro con le attività di cura per tradizione appannaggio femminile. Sempre per tradizione si delegano gli uomini a gestire i propri soldi perché più esperti creando una dipendenza che porta a volte alla violenza economica e di qui la necessità di sensibilizzare le donne all’educazione finanziaria quale garanzia di autonomia.

Le donne, scrivono i Maestri, sono i motori del cambiamento, interpreti di valori universali su cui poggia l’intera comunità e alla base del rispetto e della valorizzazione della persona; c’è bisogno della potenza intellettuale femminile e della loro intelligenza emotiva. E poi la “generatività” nel suo significato più ampio; ogni donna è “madre perché ha la capacità di generare il mondo, cioè, praticare il proprio femminile per costruire bellezza”.

Occorre l’impegno di uomini e donne che si aiutano a vicenda, l’uno il complemento dell’altra, ci vorrà tempo ma il raggiungimento della parità e sconfiggere la violenza di genere rimangono obiettivi inderogabili nonostante quanto accade alle donne nel mondo ancor di più nelle zone di guerra.  Bisogna aiutare le giovani generazioni e in questo il ruolo della scuola è fondamentale perché essa è il luogo per eccellenza per formare le coscienze, per scardinare luoghi comuni, stereotipi e cattive abitudini culturali!

E le donne dovranno sostenere le proprie figlie affinché crescano solide e indipendenti, educhino i figli al rispetto e alla collaborazione “con spirito di solidarietà e amore”.  Più che “Festa della Donna, è tempo di “riflessioni” e di “speranza” e meno demagogia.

Molti i ricordi e ammirazione per quelle donne coraggiose che hanno fatto la storia e per i movimenti di emancipazione; belle le testimonianze personali di Maestre e Maestri che raccontano la propria esperienza di vita e i sacrifici delle donne della loro famiglia. 

Perché le mimose? “…perché sono in grado di attecchire anche nei terreni difficili…rappresentano la forza, la luminosità e l’energia…il mio profumo può essere dolce e amaro…rappresento quello che molto spesso è la vita di tante donne” (Osa il rametto di mimosa).

La Commissione Nazionale Realtà Femminile nella Famiglia Magistrale