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VIAGGIO SOCIALE IN INGHILTERRA E SCOZIA
Martedì, 21 Maggio 2019
15 al 20 maggio 2019
Sembra esserci nell'uomo, come negli uccelli, un bisogno, una necessità di sentirsi altrove. (M.Yourcenar)
Prima tappa: Londra, la capitale della Gran Bretagna. Grande, spaziosa, immensa di strade e di case, palazzi, musei, piazze, parchi e di gente di ogni continente forse residuo di un Commonwealth passato ma non troppo.
Ci sono abitudini particolari, strane verrebbe da dire: qui si viaggia sulla sinistra, gli uomini portano la bombetta, le donne cappelli graziosi e stravaganti, si calpesta l’erba nei prati dove pure ci si sdraia, si legge, si ascoltano i discorsi più vari, i bar si chiamano pub dove non si beve vino ma birra, la polizia va a cavallo, le guardie reali portano divise colorate.
Mi vengono in mente tre passaggi della storia: i Romani, i Principi delle crociate, la Famiglia reale. Non abbiamo visitato rovine romane ma tanto risale al quel periodo: i nomi delle strade, la geometria delle città, i confini che ancora oggi dividono persone e territori. I nomi di re Giovanni, Enrico, Riccardo, ma anche Artù e Lancillotto, occupano il medioevo quando tornati dalle Crociate con tesori e reliquie hanno costruito palazzi e cattedrali grandiose e ricche ovunque. Poi la Famiglia Reale: Londra è la Famiglia Reale e la Famiglia Reale è Londra. Tutto si costruisce, si muove, si organizza, si vive, tutto dipende dall'agenda Reale. Così le case, i palazzi di abitazione e di vacanze, le feste, gli inviti, le cerimonie, ufficiale e private non possono che essere "reali".
I monumenti visitati sono i soliti, abbazia e cattedrale di Westminster, Buckingham Palace, la cattedrale Saint Paul, Trafalgar Square, Piccadilly Circus. Poi c’è la città antica con i suoi palazzi gotici e neoclassici, le torri, i monumenti e le statue ai suoi personaggi conosciuti e sconosciuti che hanno fatto la storia (Mandela, Gandhi, Churchill, ecc.) e la città moderna con i grattacieli che svettano con geometrie ardite verso il cielo. Per ultimo quella che chiamano la Torre di Londra ma che in realtà è una cittadella fortificata con tanto di mura, case prigioni e soprattutto il Tesoro della Regina e, fuori, il Ponte sul Tamigi che abbiamo visto magicamente aprirsi e richiudersi al passaggio di una imbarcazione.
Il nostro ricordo però è uno solo: l’autobus 9 che si ferma, spegne le luci e ci lascia a piedi. Sono le 23, succede anche in Inghilterra!
La seconda tappa si potrebbe definire culturale. La cittadina di Cambridge ci accoglie in una quiete quasi surreale al confronto con il traffico e le code ai semafori di Londra, qui si respira gioventù, speranza e futuro. C’è una Università e tanti College per studenti di tutto il mondo che si preparano, con lo studio rigoroso e uno sport appassionato, alle sfide di domani. Poi Stratford la città natale di Shakespeare. Dopo Dante è lo scrittore che ha creato il mondo letterario moderno. Solo loro hanno saputo descrivere alla perfezione la vera natura umana; con una diversità, Dante ci presenta i vizi e i difetti degli uomini nell’Inferno e pregi e virtù nel Paradiso, in Shakespeare invece non c’è commedia che non presenti un atto di follia e non c’è tragedia con aspetti comici. Proprio come avviene nella vita. Noi abbiamo cercato di rendere omaggio a Shakespeare ricordando i titoli delle sue opere ma il risultato è stato così così. Il nostro passaggio al nord è un viaggio nel verde di una campagna immensa e bellissima, i campi di miglio e di orzo luccicano della rugiada mattutina, le estensioni di colza sono un colpo fortissimo di un giallo forte, monocolore, rotto solo dai primi timidi fiori bianchi dei campi di patate, case e paesi si fondono e si confondono negli alberi, ovunque prati a pascolo con pecore e mucche lente e rare contenute da siepi ridondanti e muretti a secco. Ci aspettano due cattedrali gotiche, grandi, eterne, con vetriate artistiche che coprono un millennio di storia, statue e decorazioni che arricchiscono le facciate. Siamo a York e Durham due cittadine medievali con case a graticcio nordico, viuzze strette, case popolari dal fascino eterno.
Prima del confine con la Scozia ci aspetta una sorpresa: un faro bianco in un campo di margherite ci offre uno spettacolo unico: un mare immenso ci ricorda Finis Terrae di spagnola memoria, sulla scogliera bianca si aggrappano e si riparano i gabbiani che gracchiano in continuazione e fanno ritmo con il rumo-re delle onde che si infrangono sulle rocce. L’aria fresca sul viso, il vento nei capelli e il sapore del mare creano una serena piacevolezza mentre il primo sole della mattina è una gradevole carezza sulla pelle. Al confine la bandiera azzurra con la croce bianca di Scozia ci attende e di invita. Il paesaggio comincia a cambiare, la pianura si trasforma prima in collina e poi man mano montagna, le vallate sempre più strette contengono ancora miglio e orzo ma il giallo delle ginestre che si arrampicano sulle alture è più tenue non più uniforme ma a grappolo, il paesaggio è a saliscendi, le strade tortuose.
Ultime tappa: Edimburgo si presenta nella sua forma più imponente con il castello che vigila dall’alto, le sue torri, la sua cattedrale. La città è viva di persone e di cose, negozi di lusso e pub si alternano lungo le vie centrali, il fiume procura freschezza alle rive dei parchi pubblici. Anche qui non mancano stranezze che si assommano a quelle già viste in Inghilterra, le donne portano i pantaloni, gli uomini cappelli in testa con il pompon e gonne corte sopra le ginocchia, suonano la cornamusa agli angoli delle strade, nei pub si trova una serie infinita di whisky e le ragazze fanno a gara ad inventare feste del nubilato. Nel Castello si riassume la storia della Scozia, i gioielli della corona, la “pietra del destino” sono le principali attrazioni, poi ci sono le guardie in gonnella, le bandiere scozzesi ovunque quasi monotone insieme alla pioggia che qui non manca. Il centro della città è ordinato, con le strade a saliscendi, palazzi e college in architettura gotica, edifici in struttura georgiana, palazzi moderni, monumenti a personaggi della storia e ad autori famosi, Stevenson, Hulme, Scott con il birillo in testa e J.K. Rowling.
Una città intrigante ed affascinante: un bel ricordo.
Qui termina il nostro viaggio ma come si sa i viaggi non finiscono dove termina la meta. In realtà non finiscono mai ma continuano nei ricordi, nelle foto e nei filmati che ci scambiamo, nei discorsi che riprendiamo, nelle avventure che raccontiamo. Il mio augurio è che anche questo viaggio sia per voi un ricordo piacevole di cose e di persone.
Per questo riprendiamo quella che è diventata nostra preghiera comune perché il viaggio della vita continua tutti i giorni:
Il Signore sia
davanti a noi per guidarci,
al nostro fianco per accompagnarci,
dietro di noi per difenderci,
sopra di noi per benedirci.
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- La Sede sociale di via Ozanam 27 verrà riaperta a partire da martedì 1° settembre
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Riepilogo attività
Nel corso dell’anno scolastico appena concluso i Maestri del Lavoro, appartenenti al Gruppo Scuola del Consolato di Bergamo, hanno incontrato in totale 9.813 studenti in 493 classi di 35 diversi Istitutivai alla news estesa
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