Visita al museo della seta a Como - Martedì, 05 Marzo 2024

Visita al museo della seta a Como

Ne parlavamo da tanto tempo, nel dopo pandemia.

“Dobbiamo incontrare le Maestre e i Maestri del Lavoro, al di là degli incontri istituzionali e al di là dell’impegno nelle scuole. Dobbiamo godere il piacere di stare insieme tra di noi.” Ci volevano le Maestre del consolato e in particolare la loro coordinatrice, Patrizia Castelnovo per rompere il ghiaccio e rendere concreta l’idea.

“In occasione della festa della donna organizziamo un evento per stare insieme e celebrare il mondo femminile.” Così ha detto e fatto.” Va bene la visita al Museo della seta a Como? ”Sì benissimo.

Ricordiamo le fatiche delle donne nelle famiglie del ‘900 che nel territorio allevavano il baco da seta (i cavalee). Fatiche quasi esclusivamente al femminile perché gli uomini andavano in fabbrica e nei campi e le donne gestivano loro, i figli, la casa e i bachi da seta.

Allora ci vediamo davanti al Museo della seta a Como nel primo pomeriggio.

Ecco, piove e ci pigiamo prima di entrare contro i vetri dell’ingresso per evitare l’acqua. Una volta dentro, esperite le burocrazie, arriva la guida che sa tutto sulla storia del baco, dalla Cina del 5000 A.C. su come sia arrivato nel Comasco e come sia nata prima e sviluppata poi l’industria della seta. Ci spiega, fa domande e noi vediamo tradursi la conoscenza in competenza, in invenzioni, in accorgimenti, in macchinari e in storie di leadership che travalicano il territorio e arrivano alle case regnanti di tutto il mondo. Una oretta e siamo arrivati in fondo ammirati dalla bellezza dei colori e dei disegni dei campioni esposti, guai a toccare le macchine quasi tutte in legno usate per le sofisticatissime lavorazioni. Che grande spettacolo!

Saliamo poi all’istituto scolastico P. Carcano, ai piani superiori dove il professor Sergio Palazzi, incaricato dal preside, oggi chiamato direttore, ci accoglie. Ci sentiamo a casa. Siamo venuti decine di volte a fare la testimonianza formativa agli studenti. Questa volta però non andiamo in aula 59. Prima di iniziare il giro ci accorgiamo di aver seminato Silvio Greco con la figlia e il nipote, studente della scuola in cui ci troviamo, che pur col deambulatore e a fatica ci ha seguito per mostrarci con orgoglio i macchinari sui quali ha lavorato da giovane. Ecco è arrivato lamentandosi un pochino delle barriere architettoniche e iniziamo dalla biblioteca-museo dove appaiono meraviglie storiche di tessuti di seta lavorati, disegnati, dipinti partendo da vere opere d’arte. C’è anche il Cenacolo di Leonardo da Vinci appeso al muro. E’ lì che parla. Il professore poi felice di poter raccontare la storia della cultura della industria serica nel mondo ad una audience tanto interessata, entusiasta della sua docenza di chimica nella scuola ormai da annorum, ci porta a visitare i laboratori. Qui altre meraviglie e sorprese. Alla fine ci stampa un disegno e ce lo regala come souvenir. Non poteva essere un pomeriggio migliore.

Un ultimo saluto di Patrizia ai presenti, rimasti fino alla fine del tour, i ringraziamenti dovuti alla scuola e poi tutti a scambiarsi le stesse foto fatte da vari telefonini dei 30 presenti. “Non dimenticate di scrivere il vostro nome sul souvenir”, dice Patrizia a qualcuno sta per andarsene. Saluti, parole di compiacimento e la sollecitazione a organizzare presto un altro incontro.

 

Silvio Ghislanzoni


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