Alla presenza delle Autorità cittadine, di numerosi Soci e dei familiari, in una cornice di festa e di emozioni, si é svolta ieri nel salone di Palazzo "Corrado Alvaro", Sede della Città Metropolitana di Reggio, la tradizionale cerimonia per la presentazione dei MdL reggini insigniti il 1° Maggio, la premiazione dei Soci con 10, 20 e 30 anni di iscrizione al Consolato e la consegna del San Giorgio d'Oro 2018.
Qui di seguito Il saluto del Console MdL Dr Mario Martino:
Buongiorno, un caloroso benvenuto a tutti quanti Voi, Autorità, Neomaestri,.Console Regionale e Maestri del Consolato Metropolitano di Reggio Calabria, familiari e amici tutti qui convenuti.
Come ormai tradizione la nostra giornata vivrà di tre momenti ciascuno con una sua specificità ben precisa: la presentazione dei nuovi Maestri, la premiazione dei Maestri anziani e la consegna del San Giorgio d’oro da parte dell’Amministrazione Comunale ad un Maestro del Lavoro, Inizialmente mi è doveroso però cedere la parola per i saluti
Ringrazio per i loro interventi
Giorno 1 a Catanzaro 29 lavoratori calabresi hanno ricevuto l’onorificenza della Stella al merito del lavoro ed il conseguente titolo di Maestro del Lavoro. Tra di loro 8 appartenenti alla nostra Città Metropolitana. In quella suggestiva ,ma protocollare manifestazione sono stati trattati alcuni importanti temi quali la sicurezza del lavoro il contrasto allo sfruttamento del lavoro nero e l’afflizione del caporalato, Si è sottolineata la piaga della disoccupazione giovanile ancora alta in Calabria e di contro il trend positivo della imprenditoria femminile.
Oggi, in questa ben più accogliente sala, presentiamo alle Autorità cittadine ed ai Maestri del nostro Consolato gli otto Maestri reggini: Capria Antonio, Fragomeni Mario Antonio, Germanò Saveria, Giofre’ Antonio, Laganà Bruno, Marra Rocco, Pennisi Filicardo, Zito Bruno Consolato
Prima di presentarli singolarmente permettetemi qualche riflessione a voce alta
Il francese Sebastian Chamfort nel 700 diceva “Ottenere un’onorificenza non è nulla. Il peggio viene dopo, bisogna portarla” .A tre secoli di distanza queste parole sono attualissime e valide. L’onorificenza ricevuta è una seconda pelle che l’insignito porta sempre con sé in qualsiasi circostanza e momento della sua vita. E’ sempre un esempio vivente e deve costantemente dimostrare di aver meritato quell’onorificenza perché il suo comportamento. Le sue doti non sono state un momento transeunte ma permeano la sua esistenza in tutte le sue sfaccettature. Nel mondo del lavoro, nella società, nella famiglia il suo agire deve essere in sintonia con il riconoscimento che la società civile gli ha riconosciuto . Per ricevere la Stella al merito del lavoro bisogna essere come la moglie di Cesare che non può essere nemmeno sfiorata dal sospetto e non è una formalità dover superare tutta una serie di accertamenti prima di ricevere il titolo di Maestro del lavoro...
Quanto dice Chamfort deve essere sempre presente alla mente del Maestro del Lavoro che, accettando questo titolo, si assume una responsabilità morale nei confronti della società ed in particolare delle giovani generazioni perche’esse,nel camminare, non guardano dove mettono i piedi poiché seguono le nostre orme.
Volendo fare una breve retrospettiva,questo concetto della responsabilità dell’onorificenza, è stata trattata, in maniere diverse, proprio in analoghe cerimonie degli anni precedenti. Se ricordate ho parlato dei requisiti del Maestro del lavoro, poi due anni orsono prendendo spunto dall’astronomia ho parlato di come un insignito possa essere stella o ridursi ad una evanescente narcisistica apparizione per poi sparire nel nulla come una meteora. Infine l’anno scorso prendendo spunto dal Giro d’Italia ho detto che l’onorificenza è il simbolo del leader ed è un punto non di arrivo definitivo, ma una sosta intermedia per ripartire con sempre nuovi propositi ed ideali. Appunto, dopo il primo maggio, portare sempre la stella nella quotidianità della vita comporta un costante rilevante impegno che scaturisce anche dall’art.4 dello Statuto che nei diversi commi recita:
Come saprete sabato prossimo avremo l’Assemblea straordinaria per l’approvazione di alcune modifiche statutarie che tra le finalità, mettono in rilievo l’attività dei Maestri del Lavoro in ambito scolastico, sottolineando l’opera svolta in favore dei giovani per la loro crescita morale e tecnico-professionali. Questa integrazione allo Statuto sottolinea proprio l’impegno quotidiano del Maestro a far fruttificare a favore della società i talenti che gli sono stati riconosciuti
Gli otto neo maestri che oggi festeggiamo sono stati tutti segnalati dalle Aziende. Se questo, cari Maestri, da un lato vi rende onore dall’altro vi crea un costante onere perché, essendo molti di voi ancora in servizio, siete giornalmente punto di riferimento e di esempio ai vostri colleghi di cui dovrete stimolare lo spirito di emulazione. Sul posto di lavoro dovrete essere segno di speranza e di aiuto per le nuove generazioni che si accosteranno a Voi per arricchirsi grazie alla vostra premiata esperienza. Tutti noi Maestri del lavoro dobbiamo sempre ricordare che non siamo tali per noi stessi, ma per la società che attraverso noi vuole e deve crescere e migliorare .
A Catanzaro sono state lette le motivazioni del riconoscimento, oggi queste motivazioni le consegnamo a Voi proprio perché nello spirito di Chamfort possiate sempre renderle attuali. Carissimi neo Maestri con questo augurio,a nome di tutti i i Maestri già insigniti, vi do’ il benvenuto all’interno della Federazione Nazionale dei Maestri del Lavoro Consolato di Reggio Calabria .Auguri e congratulazioni.
Ed ora è giunto il momento di presentare i nuovi Maestri che sono come vi ho anticipato e consegnare oro una pergamena con le motivazioni del loro riconoscimento insieme ad un bustone che contiene:
Inviterò gli otto neo Maestri a venire uno alla volta per essere presentati e ritirara la pergamena
Capria Antonino (Ninì) è residente a Rosarno dove è noto e ben voluto per la sua semplicità e per i buoni rapporti che sa intrattenere con tutti .Amante dello sport, ha un passato agonistico avendo in giovane età militato nelle squadre di calcio cittadine e nella Deliese . Giovanissimo è stato assunto come guardia particolare Giurata, dall’Istituto di Vigilanza S. Antonio, di Rosarno, divenendone il fiduciario. Rimasto nel tempo fedele al suo lavoro ancora oggi è dipendente di un Istituto di Vigilanza .Legatissimo alla famiglia, ha dedicato tutte le sue energie ai figli che è riuscito a mantenere agli studi universitari con notevoli sacrifici che gli sono stati ripagati avendo i primi due già conseguito la laurea rispettivamente in giurisprudenza e Ingegneria , mentre l’ ultimo è al 4° anno di Architettura. Purtroppo non è stato presente alla cerimonia di Catanzaro perché impegnato ad assistere una sua congiunta gravemente ammalata a lui va il nostro affettuoso augurio e la nostra vicinanza.
Fragomeni Mario Antonio il prototipo del’’antidivo, schivo, semplice; è il classico uomo casa e lavoro. Le sue giornate sono scandite dalla presenza nel laboratorio della pasticceria gelateria in cui lavora dedicandosi a preparare squisite prelibatezze, unica sua distrazione dagli impegni lavorativi e familiari sono le distensive passeggiate nto stratuni (Il Corso Garibaldi )
Giofre’ Antonio Quando ho ricevuto l’elenco definitivo degli insigniti calabresi per il 2018 ho avuto la sorpresa di verificare che Giofrè abita a non più di 50 mt da casa mia senza mai aver avuto occasione di incontrarci, Con la sua nomina abbiamo costruito un ipotetico quadrilatero irregolare avente come vertici lui, me ed i Maestri Venanzio e Natale ;tutti abitanti nello spazio di circa 100 mt. E’ un appassionato della montagna spesso ama fare lunghe passeggiate proprio in montagna con la moglie che lo accompagna anche nelle sue scorribande in moto che è l’altra sua passione coltivata nel tempo libero.
Germanò Saveria Ha iniziato la sua attività lavorativa di dipendente delle Ferrovie a Varazze in Liguria dove ha svolto attività di volontariato con le suore del Buon Pastore divenendo responsabile della struttura creata a favore delle ragazze madri. La nostalgia per la terra natia ed esigenze familiari hanno provocato il suo ritorno a Reggio e per un certo periodo ha coadiuvato le suore di Madre Teresa di Calcutta. Con altrettanto impegno si dedica alle attività del tempo libero. E’ socia di due Associazioni ,in maniera particolare con l’Associazione” 50 e più” partecipa annualmente alle Olimpiadi associative facendo incetta di medaglie nelle gare di burraco,bocce e nuoto .Burraco e bocce sono la sua passione che coltiva settimanalmente partecipando anche, e spesso in maniera vincente, a tornei, è giocatrice di bocce di serie C .Altro hobby il ballo che in quest’ultimo periodo ha un po’ trascurato.
Laganà Bruno ad Archi, popoloso rione alla periferia di Reggio, le famiglie ancora oggi si identificano soprattutto con il proprio soprannome e la famiglia dei “Gioppi” e quello della sua, numerosa, umile semplice, laboriosa famiglia. In un tale clima si è forgiato Bruno Laganà che ha saputo coniugare l’abnegazione per il lavoro con il dovere, l’amore verso gli altri con la passione per la famiglia. Il lavoro è sempre stato la “Chiave di volta”, il suo tempo libero lo ha dedicato al lavoro nell’orto di casa, perché rappresentava la soluzione alla domanda di bisogno della sua famiglia. Il primo ad arrivare sul posto di lavoro, l’ultimo a lasciarlo; per questo il suo datore di lavoro ha evidenziato l’attaccamento all’azienda come se fosse l’imprenditore titolare .Da giovane ha praticato il tennis, adesso lo guarda in televisione.
Marra Rocco. La sua onorificenza segna certamente un primato che è quasi impossibile superare .E’ certamente il Maestro meno giovane di tutti i tempi ad aver ricevuto la Stella.
Con la sua inseparabile pipa per oltre quarant’anni è stato al servizio degli altri cercando sempre, di tutelare i diritti dei lavoratori, di denunziare le ingiustizie ed ha organizzato manifestazioni ,convegni che hanno avuto sempre al centro il lavoro e la promozione umana dei lavoratori. E stato un instancabile paladino delle lotte sociali ed oggi con la Stella viene premiato questo suo generoso impegno
Pennisi Filicardo Il suo nome ha suscitato la mia curiosità, volevo trovare il nome del santo di riferimento ,volevo trovare il suo significato. Sono andato su internet e non ho trovato nulla di ciò che cercavo; in compenso ho scoperto che in Italia solo quattro persone si chiamano Filicardo e che in Toscana esiste un borgo Filicardo in provincia di Firenze che è un ottimo posto di villeggiatura.Nel poco tempo libero che il lavoro gli concede ama stare in famiglia e in particolar modo con i 5 nipotini. Ha molta attenzione per il prossimo e il territorio e cura molto i rapporti interpersonali. Cultore del lavoro in team cerca di trovare sempre soluzioni ottimali per l’Azienda. In ogni circostanza manifesta l’amore per la sua Monasterace che si concretizza in impegni e uno di questi è stato essere per 10 anni consecutivi membro del direttivo A.S. Monasterace .
Zito Bruno è un dipendente di Poste Italiane, ma prima di approdare a questo impiego a tempo indeterminato ha avuto diverse esperienze lavorative in campi tra di loro molto diversi. Alle dipendenze di diverse ditte ha svolto l’attività di autotrasportatore prima di lavorare a BOLOGNA per circa nove mesi, come capo squadra in una impresa edile di Cartone/Gesso. Rientrato a Reggio si è riciclato commesso e venditore ambulante di materiale fotografico e PC. Finalmente approda alle poste però in Liguria per sistemarsi successivamente e definitivamente a Reggio dove svolge ora la sua attività nel campo del recapito della corrispondenza. E’ formatore ed Istruttore .Ha svolto attività sociale e di volontariato presso la Parrocchia del Soccorso. Se durante la processione della Madonna guardate verso la seconda stanga anteriore della Vara, vedrete Bruno Zito che da oltre quaranta anni fa il portatore e,per questo, ha ricevuto l’attestazione di Cavaliere di Maria. E’ Consigliere dell’associazione portatori della Vara. Appassionato di arte culinaria ha promesso che ci farà assaggiare le sue succulente ricette. (Casoria)
Un secondo momento di questo nostro incontro è caratterizzato da un simbolico legame tra i neo Maestri e i Maestri che hanno fatto della Stella un simbolo di fedeltà. Infatti consegniamo ora ad alcuni Maestri che hanno raggiunto il traguardo di 10 20 30 e 35 anni di appartenenza alla Federazione una pergamena e una targa ricordo offertao dalla Città Metropolitana. In particolare hanno raggiunto il traguardo dei 10 anni dei 20 anni e dei 30
Viene ora consegnata l’onorificenza del San Giorgio d’oro da parte dell’Amministrazione Comunale.Il Sindaco avv.Falcomatà premia con la citata onorificenza il Maestr Ravenda Pietro.
Cari amici la nostra cerimonia volge al termine ma chiedo ancora un po’ della vostra pazienza ed attenzione.
Ricordo a tutti voi Maestri che sabato prossimo 26 maggio alle ore 10 presso il Salone della Parrocchia della Candelora ci sarà, in seconda convocazione, l’Assemblea straordinaria con un solo punto all’ordine del giorno “Approvazione del nuovo testo dello Statuto” Raccomando data l’importanza dell’odg la partecipazione che può avvenire anche per delega.
Raccomando anche la vostra partecipazione al pranzo sociale del 10 giugno p.v. presso il solito Ritrovo del sole di Lazzaro e potrete prenotarvi telefonando al Tesoriere entro il 6 giugno.Dopo tale data non saranno accettate partecipazioni.Vorrei ricordare infine che si può donare il 5x mille alla nostra federazione.
Ho ricevuto da parte della Direzione del Museo Diocesano la seguente email alla quale mi piacerebbe dare una risposta positiva. Un numero massimo di trenta e dovremmo dare un preavviso di una settimana. Chi è interessato contatti me direttamente. A proposito di visite vi ricordo la giornata del 30 giugno a Serra S.Bruno.
Per concludere vorrei dirvi due cose. La prima è che non dobbiamo dimenticare le nostre origini che ci riportano alla Magna Grecia e alla lingua grecanica anche se in disuso e limitata solo ad alcuni paesi della Bovesia ,la seconda è che molti di noi abbiamo il cruccio dei figli lontani costretti a lasciare la Calabria per un posto di lavoro. Qualche anno addietro ho letto in proposito il testo di una canzone del Maestro Rodà bene oggi è qui con noi una delle migliori interpreti della nostra musica popolare Marinella Rodà (figlia del maestro ) che ci canterà questa canzone Calabria mia in omaggio ai nostri figli lontani e poi con una seconda canzone in grecanico Eli Eli mo Cunda ci riporterà indietro nel tempo.
Grazie a Marinella perché con la sua meravigliosa voce ed appassionante esibizione ha creato una suggestiva atmosfera
.Prima di lasciarci rinnovo il ringraziamento di tutti i Maestri ed il mio personale alla D.sa Adorno,al Sindaco Falcomatà, al Dr.Marino, alla D.ssa Silva, all’Assessore Nasso del Comune di Rosarno
All’Ing.Federico,al Dr.Saraceno che ci hanno onorato con la loro presenza,Un grazie sentito ai Maestri che con il loro silenzioso lavoro dietro le quinte hanno permesso lo svolgimento di questa manifestazione ed a Voi tutti per aver partecipato a questo nostro momento di festa.Grazie. Grazie
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