Consolato Provinciale Bergamo

Visita al Castello di Valverde

Martedì, 11 Marzo 2025

tra storia, tradizione e bellezza

Un’uscita culturale davvero insolita ma scelta e attesa da tempo per il bel gruppo di Maestre e Maestri delConsolato di Bergamo che hanno voluto conoscere questo particolare angolo della città ricco di storia, arte, cultura, bellezza inserito in un paesaggio unico tra alberi, arbusti e fiori di un parco secolare e con una vista splendida sulla Città Alta e le sue mura.

Collocato sul versante ovest delle colline che compongono la Città Vecchia, il Castello di Valverde propone una sintonia di sensazioni particolari dovute alla sua collocazione al di fuori dal circuito turistico di massa edal passeggio domenicale lungo le mura alla scoperta, nei giorni più limpidi, delle propaggini alpine e appenniniche e della pianura che da lì prende avvio.

Le origini del castello sono antichissime e risalgono al X secolo, ma la sua vera trasformazione avvenne nel Cinquecento a cura della nobile famiglia Avogadro e poi ancora del capitano veneto Paolo Loredan, che lotrasformò in villa e lo adattò a sua dimora, mantenendo l’impianto quadrangolare così come si presenta oggi, seppure con alcune aggiunte rustiche realizzate nel 1626.

L’edificio appartenne poi ai conti Medolago, come da stemma all’ingresso, e venne successivamente restaurato nel 1930 quando era proprietaria Giuseppina Cattaneo dei baroni Scotti. Ora è di proprietà della famiglia Cattaneo Carrara.

Il suo interno è di una bellezza unica, ricco com’è di mobili antichi, affreschi, sculture, tappeti chet ramandano storia e tradizione, con i quadri dei personaggi storici che ti accompagnano lungo le pareti dei saloni e delle stanze con scene e paesaggi trompe-l’oeil delle diverse epoche fino alle fotografie dei tempimo derni.

E’ proprio da qui, dalle foto in bianco e nero e da un video veramente intenso e commovente, ne è venuto un incontro speciale con una donna straordinaria, di grande spessore umano e intellettuale, Lydia GelmiCattaneo, che ha vissuto tutto il ‘900 (1903-1994) lasciando un segno profondo nella città e non solo.

Donna poliedrica, stenua sostenitrice dei diritti femminili, bravissima miniaturista (ha lavorato per lo Scià di Persia, la regina Elena, e tanti altri), appassionata di archeologia e ricercatrice nei più remoti angoli delmondo, parlava cinque lingue e fu la prima donna bergamasca ad avere la patente di guida (1932).

Nella sua casa trovarono ospitalità persone di ogni cultura, nazione e religione e di certo non poteva rimanere insensibile davanti al dramma degli ebrei in fuga, delle famiglie intere cacciate e ricacciate, dei tanti profughi seguiti e inseguiti, delle tante vite dolorose in grande difficoltà e in prima persona si adoperò per salvarle, dare loro rifugio, accompagnarle in luoghi sicuri, nasconderle anche nella sua casa, che era diventata una“stazione” della via verso la salvezza.

Nel 1974 fu la prima bergamasca ad ottenere il riconoscimento di “Giusta fra le Nazioni” con la piantumazione di un albero di carrubo nel “Giardino dei Giusti” a Gerusalemme.

La visita non poteva che terminare con i ringraziamenti e i dovuti riconoscimenti all’attuale proprietaria, signora Micaela Cattaneo, che ci ha accolti, accompagnati e guidati in un viaggio nel tempo e nella storia e che ci ha coinvolto in un racconto famigliare di una figura di donna davvero eccezionale che merita tutta lanostra ammirazione.

Luigi Pedrini