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“A FRITTULIATA”, LA FESTA DEI MdL DI COSENZA
"A Frittuliata… finalmente!" o "Maialata" oppure "a Quadara", come la chiamano i contadini. È l'incontro-festa dei Maestri del Lavoro di Cosenza, istituito oltre dieci anni fa dall'infaticabile console emerito Franco Merenda. I Maestri, con parenti e amici, si sono ritrovati al ristorante "da Alessandro Magno", di Paterno Calabro, per trascorrere insieme una giornata di sana convivialità.
È stato un incontro conviviale nel quale il maiale ha fatto da padrone con le sue parti di carne meno nobili, preparate in modo speciale entro un pentolone, a Quadara, a fuoco lento, girate lentamente con una pala rigorosamente di legno duro. Richiama la festa dei contadini quando a gennaio o al più ai primi di febbraio, uccidevano il maiale per le provviste di carne per tutto l'anno. Sorrisi e lazzi fra una portata e l'altra di cotiche, verze ripiene di carne, coste da spolpare, pasta con polpettine di carne, pezzetti di fegato fritti e di orecchie, coda, muso, zampe e poi lupini, finocchi, mandarini, arance e frutta secca; naturalmente non senza il vino, ispiratore di brindisi poetici e propiziatori di un buon anno ricco di ogni cosa, a cominciare dalla salute.
Questo era il senso che i contadini davano alla frittuliata che si consumava qualche giorno dopo l'uccisione del maiale, insieme a parenti e amici; era l'occasione per rafforzare il valore della famiglia, del lavoro e della solidarietà. Questo è anche il senso della Frittuliata dei Maestri del Lavoro di Cosenza. Si riuniscono attorno a un tavolo imbandito a festa, per mangiare insieme, condividere i fatti e le esperienze quotidiane, ma anche per annunciare ufficialmente l'inizio delle attività del Consolato.
Quest'anno l'incontro ha avuto una valenza speciale. Il nuovo console, Renzo Perri, ha voluto dare alla manifestazione un valore istituzionale maggiore invitando oltre al console regionale, Francesco Saverio Capria, sempre presente, il console di Catanzaro, il capoluogo calabrese, Giusto Fiore Laugelli e il direttore dell'Ispettorato del Lavoro della Regione Calabria dott. Giuseppe Patania e la sua diretta collaboratrice dott.ssa Emilia Silva. Naturalmente non sono mancati gli ex consoli di Cosenza, Giovanni Martino e Roberto De Napoli.
Si è ipotizzata anche la convocazione dell'assemblea regionale per sinergizzare le attività dei cinque consolati della Calabria. Le proposte e gli improvvisati quanto qualificati e responsabili ragionamenti sono stati interrotti dal profumo che giungeva dalla cucina e annunciava che le frittule erano pronte: ogni ragionamento fu temporaneamente sospeso, prevalsero i giudizi sui sapori e i complimenti alla cucina.
Il ristorante, come detto, si chiama "da Alessandro Magno"; un nome che d'acchito richiama quello del titolare, ma di lui non ha nessun riscontro né per il nome né per la stazza (Magno): Alesando, infatti, è un omone alto e robusto, con un viso rubicondo e un sorriso accogliente e rassicurante sulla qualità di ciò che offre.
Il nome del ristorante richiama, invece, la storia; si riferisce proprio ad Alessandro Magno re dei Macedoni. È stato scelto in onore del nonno di Alessandro, appassionato di storia e del grande condottiero, per significare che in quel ristorante si mangia da sovrani. Si trova a Paterno Calabro, a pochi chilometri da Cosenza, a fianco al santuario di San Francesco di Paola, il santo patrono della Calabria, vissuto nel XIV secolo, noto per i mille miracoli, fra i tanti l'attraversamento dello Stretto di Messina a "bordo" del suo mantello, e l'avere portato la pace e unificato gli stati europei, a quel tempo piuttosto impegnati nella guerra, non con la politica ma con l'umiltà. Fu il precursore dell'attuale Unione europea. Cultura, storia e umiltà dunque i segni che caratterizzano il Consolato di Cosenza nei programmi e negli atteggiamenti per attuarli, che traspaiono attraverso i segni tangibili della Frittuliata, della scelta del ristorante e della sua vicinanza al santuario costruito da san Francesco di Paola. Durante il pranzo il console Renzo Perri e l'ex Giovanni Martino si sono destreggiati a scattare foto con i cellulari, mentre gli altri consoli spiegavano agli amici e simpatizzanti cos'è la Federazione.
Nella saletta adiacente un piano bar invitava a ballare; il console Capria si è fiondato in pista con la signora maestra tesoriera regionale Sarina Idà, sua moglie, seguito dal console emerito Merenda. Fra i commensali c'era anche Giuseppe Guarascio, la new entry. Il segretario Antonio Caruso, approfittando della distensione, si dava da fare peri incassare le quote sociali. Dopo il ballo il Console emerito, Merenda, ha distribuito a ogni gruppo le bottiglie di vino moscato, una vera delizia, preparato dal console Renzo Perri, e i dolci offerti da lui, secondo tradizione.
Mdl Roberto De Napoli, Consolato di Cosenza
Nelle foto: alcuni momenti della "A Frittuliata” al ristorante "da Alessandro Magno" di Paterno Calabro